Chissà se, chi per primo ha dato il nome Machiavelli a questa splendida variante del Ramino, pensava proprio al celeberrimo Niccolò Machiavelli, storico, filosofo e scrittore vissuto tra il 1469 ed il 1527. Se avete dimestichezza con la storia, ricorderete senz’altro Il Principe, opera memorabile firmata proprio da Machiavelli, nella quale vengono appunto messi in luce i caratteri astuti, da cui “machiavellici” dei reggitori. Qual è il nesso? Facile da dire, per chi ha giocato almeno una volta a Machiavelli la risposta potrebbe risultare quasi ovvia: per giocare a Machiavelli occorrono un’altissima dose di strategia e sapienza tattica perché, pur avendo semplici regole tipiche dei giochi di scala, aggiunge alcuni ingredienti in grado di trasformare il gioco in un rompicapo molto complesso. Conosciamolo meglio!
Il gioco del Machiavelli è un classico gioco di carte tra i più diffusi in Italia e possiede un regolamento abbastanza codificato, ciò significa che non esistono particolari varianti a complicarne lo svolgimento. Le uniche regole su cui si può in qualche modo intervenire sono relative al numero dei partecipanti (da 2 a 6 con la possibilità di aggiungerne altri) e alla presenza o meno dei Jolly all’interno dei mazzi di gioco. Parlando dei mazzi di carte, per giocare a Machiavelli vengono utilizzati quelli da Ramino, ossia due mazzi di carte francesi da 52.
Lo scopo del Machiavelli è quello di rimanere senza carte in mano creando combinazioni valide sul tavolo di gioco: il tris di carte dello stesso valore con semi diversi, il poker di carte dello stesso valore con semi diversi, le scale di almeno 3 carte dello stesso seme. I giocatori, oltre a creare le combinazioni possono inoltre modificare, durante la propria mano di gioco, quelle già presenti sul tavolo, rendendo quindi il gioco dinamico e mai uguale a se stesso. E’ proprio questa la caratteristica più interessante del Machiavelli, il partire cioè da semplici regole di base per poi complicarsi nel corso del suo svolgimento, grazie alle diverse strategie di gioco dei partecipanti.
Il giocatore che riesce a chiudere e a rimanere quindi senza carte in mano, vince. A questo punto si procede all’assegnazione dei punteggi, il vincitore infatti riceverà un punteggio pari alla somma dei punti delle carte rimaste in mano agli avversari. Nel Machiavelli il valore delle carte è molto simile a quello della Scala 40, le carte infatti che vanno dal 2 al 10 hanno valore nominale (il 2 vale due punti, il 3 vale tre punti e così via), le figure valgono 10, l’asso 11 ed il jolly 25.
L’applicazione Machiavelli di Onmadesoft prevede due modalità di gioco, la partita singola e la partita a punti. Per quanto riguarda la prima modalità intendiamo una partita secca ad eliminazione diretta ove vince il primo giocatore che rimane senza carte in mano; nella seconda invece, vince il giocatore che per primo raggiunge un punteggio prefissato nell’arco di più partite o quello che ottiene il maggior punteggio in un numero prefissato di partite. Entrambe le modalità possono essere “giocate” sia online, contro giocatori reali, che offline, sfidando il proprio dispositivo iOs (iPad, iPhone, Mac).